A volte mi convinco della mia bizzarria da sola...
si, lo so: continuo a credere nelle fate, alla mia età.
Eppure ci credo davvero.
Come rimedio gentile alle mie malinconie, come balsamo per i piccoli mostri che a volte mi abitano dentro.
Credere che una piccola fata possa arrivare proprio quando ne ho bisogno, che abbia un compito segreto nel mondo, mi fa respirare meglio.
La immagino responsabile di una stagione intera, quella mano lieve che muove la danza delle foglie che cadono, che fa crescere le zucche in silenzio, che stende la prima nebbia del mattino come un velo.
E in quella nebbia, più che smarrirmi, io mi ritrovo.
Questo credo mi alleggerisce l’esistenza, mi dà quella spinta che avevo quando ero bambina, quando mi sembrava che tutto fosse più facile, che tutto fosse bello e a portata di mano.
Forse è per questo che ho cominciato a credere sempre di più alle fate, a desiderarle nel mio mondo, per sentire ancora quel passo leggero dentro al cuore.
Ed ecco perché ho deciso di dedicare a loro una linea intera, di renderle compagne discrete del mio cammino.
Perché sì, questo per me è un lavoro, un impegno quotidiano importante, una responsabilità che mi prendo molto sul serio.
Ma proprio dentro a questo lavoro, nei personaggi che invento e nelle storie che vi racconto che sono frutto della mia fantasia, io trovo una carica potente, un ritorno alla mia sorgente.
E poi c’è l’attesa, che per me è magica quasi più dell’incontro.
L’attesa della fata che arriva: la sogno, la immagino, la preparo.
L’ho vestita come l’ho vista nascere dentro di me: una gonna arancione che trattiene il calore dell’autunno, una giacchina di velluto morbida come un abbraccio, un cappello un po’ impertinente, una piccola scopa per spazzare via ciò che non serve.
In mano porta la mia zucca, una promessa rotonda di cose buone e di luce calma.
Insieme siamo responsabili di un’emozione che desidero regalare anche a voi:
un piccolo stupore, un respiro lento, un sorriso che arriva senza rumore.
L’ho incontrata all’inizio del bosco. Ho camminato intorno a lei piano, come si fa con ciò che si ama.
Ho sistemato i lembi della sua gonna, ho aggiustato il suo cappello, ho posato la zucca in equilibrio tra due rami.
E mentre facevo questi gesti semplici, lo sentivo: stavo vivendo davvero quel momento.
Non stavo giocando a far finta. Lo stavo vivendo sul serio.
Mi è sembrato (anzi, l’ho proprio sentito, ve lo confido ) che questa fatina mi stesse aspettando da tempo.
Non con impazienza, ma con quella pazienza buona che hanno le cose vere, quando sanno che prima o poi le troverai.
Forse qualcuno mi troverà davvero strana, o troppo sognatrice.
Lo capisco.
Ma ognuno deve scegliersi il modo per attraversare le magagne, per restare in equilibrio nelle difficoltà, per armonizzare ciò che c’è intorno quando tutto sembra andare in direzioni diverse.
E io ho scelto questo:
#crederenellefate.
Crederci come scelta di delicatezza, come disciplina di gentilezza verso me stessa, come linguaggio segreto con cui parlare al mondo quando le parole normali suonano storte.
E allora sì, credo nelle fate.
Perché mi aiutano a ricordare chi sono quando mi dimentico.
Perché mi rimettono addosso il coraggio di bambina.
Perché mi insegnano che ogni stagione ha un senso e un compito, e che anche la nebbia (quella che all’inizio spaventa ) può essere una carezza.
Credo nelle fate, perché mentre invento personaggi e costruisco storie mi ricarico e ritrovo il filo che mi tiene insieme, ritrovo il mio passo, ritrovo la mia voce.
Per questo ho deciso di dar loro una casa tra le mie creazioni.
Per questo oggi, mentre sistemo la mia fata all’ingresso del bosco e le cammino intorno con un’attenzione che sembra una preghiera, sento che non sto solo lavorando.
Sto assistendo a una piccola magia che mi attraversa e che spero possa attraversare anche voi.
Se vi va, lasciatevi aspettare da lei, come ha aspettato me.
Forse, senza fare rumore, vi porterà proprio quello di cui avete bisogno: una luce minuta, un respiro più largo, un po’ di pace e, chissà, una manciata di felicità che profuma d’autunno. ✨🍂
A voi
𝙲𝚕𝚊𝚛𝚊 𝚕𝚊 𝚏𝚊𝚝𝚊 𝚍𝚎𝚕𝚕’𝚊𝚞𝚝𝚞𝚗𝚗𝚘 MadameZucca®️.
Disponibile in altezza 45 cm e in altezza 60 cm.
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