Inizia tutto davanti alla mia casa di montagna, dove un agrifoglio imponente si erge come un piccolo guardiano della natura, adornandosi di bacche rosse che brillano come gemme nel cuore dell’inverno.
È proprio lì che ho visto Mira la prima volta.
Si nascondeva tra le foglie, e con dolce curiosità ha iniziato a far parte delle mie giornate.
Era stata la fata Virna, quell’autunno, a confidarmi un segreto:
“Le fate nascono sempre nei luoghi dove noi desideriamo che nascano.”
Da allora, ogni volta che passavo davanti al grande agrifoglio, immaginavo che lì, tra quelle foglie lucide e le bacche rosse, potesse vivere una piccola fata. Mi fermavo a guardarlo, sperando di scorgere un segno, un movimento, qualcosa che mi dicesse che la mia fata era lì.
Poi, un giorno d’inverno, ho sentito un piccolo fruscio tra i rami.
Una vibrazione lieve, come un soffio.
E dentro di me è nata una speranza nuova, una di quelle che ti scaldano anche quando tutto è coperto di neve.
Quando finalmente Mira ha deciso di mostrarsi, ho scoperto che mi osservava da tempo…
quando uscivo a prendere la legna per la stufa, quando chiamavo i cani in giardino, quando rientravo infreddolita dopo una passeggiata nel bosco.
Da quell’inverno, io e Mira non ci siamo più lasciate.
Lei è diventata la mia fata dell’agrifoglio MadameZucca®️e molte di voi, dal Natale scorso, l’hanno già accolta nelle proprie case.
Mira è una fata armonica e delicata.
Una piccola anima freddolosa, con un golfino di lana lavorato e calze dipinte a mano con piccoli agrifogli …perché l’agrifoglio, per lei, è casa.
È discreta, ordinata, gentile.
Ama stare vicino a una pianta o a un rametto di agrifoglio, così da sentirsi al sicuro, nel suo mondo.
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