Buonasera, mie care signore.
Avvicinatevi pure…
vi racconto la mia storia.
Mi chiamo Oreste, e sono uno gnomo di 6.482 anni,
anche se, modestamente ne dimostro appena 5.500.
Vengo dal Bosco di Brufamondo,
un luogo che non troverete su nessuna carta,
perché cambia posizione ogni volta che qualcuno cerca di entrarci.
Sono il ventitreesimo di trentacinque fratelli,
una famiglia numerosa dove nessuno trovava mai i propri stivali
e la zuppa di funghi non bastava mai per tutti.
Mamma diceva sempre che ero lo gnomo più lento della cucciolata,
ma anche il più curioso.
Infatti, sono l’unico che ha deciso per primo di lasciare il bosco
per scoprire il mondo degli umani.
E forse vi starete chiedendo:
“Ma come sei arrivato proprio qui, Oreste?”
Tutto è cominciato una notte d’inverno, quando Madame Zucca ha chiuso gli occhi e il suo inconscio ha preso vita.
È stato allora che ho trovato il varco per venire al mondo,
perché nei sogni , lo sapete c’è sempre una porta che conduce alla realtà.
All’inizio mi sono insinuato solo nei suoi sogni e l’ho stuzzicata dolcemente.
Le ho sussurrato storie del mio bosco
e qualche segreto del mondo degli gnomi.
Poi successivamente al mattino le lasciavo un pizzico di curiosità,
una scintilla di fantasia,
qualcosa che le facesse venire voglia di conoscermi davvero.
Così, notte dopo notte, tra sogno e realtà,
ha iniziato a immaginarmi:
prima il cappello, poi la barba, poi il mio vestito,
fino a che, un giorno, quasi senza accorgersene,
sono arrivato da lei.
Sono arrivato con il mio modo garbato e il mio stile elegante,
perché sì, lo ammetto: sono uno gnomo che tiene molto al look.
Indosso pantaloni di velluto a coste,
una camicia a quadretti,
e porto sempre una cintura di pelle.
Il mio cappello, però, non è quello classico degli gnomi:
io sono lo gnomo dei funghi… o forse del bosco.
Non lo so bene, decidetelo voi. 🍄
Quel che è certo è che il mio cappello ha la forma di un grosso fungo,
perché nel mio mondo il mio compito era seminare i funghi
e farli nascere tra il muschio e la rugiada del mattino.
Ed ora sono qui, davanti a voi,
a farmi conoscere…
e, forse, anche a conoscervi un po’.
Piano piano vi svelerò tante storie di casa mia,
e chi vorrà , chissà potrà portarmi con sé.
https://www.facebook.com/share/p/17PKawSm9S/?mibextid=wwXIfr