Chiudete un attimo gli occhi.
Tutto è tranquillo.
Poi, all’improvviso, si sente un boom boom.
Poi ancora un boom.
E poi di nuovo un boom boom.
Non è il vento.
Non è qualcuno che bussa.
È Tamburello che è arrivato.
Tamburello è il mio capo elfo MadameZucca®️… e nessuno l’ha eletto, eh.
Semplicemente è stato il primo ad arrivare nel mio mondo.
È arrivato con il suo tamburo sotto il braccio e si è comportato come se fosse sempre stato parte di casa.
Ed è proprio così.
Tamburello è il primo elfo che ha preso posto nel mio Natale
e, sicuramente, anche nel mio cuore.
Ha una personalità tutta sua.
Anzi, mille.
Dipende da come si sveglia:
• Mattina simpatica → nasconde le forbici e ride.
• Mattina storta → fa dispetti a raffica.
• Mattina dolce → prepara il caffè per tutti.
• Mattina freddolosa → accende i termosifoni al massimo.
• Mattina calda → spalanca tutte le finestre.
• Mattina da vero capo → boom boom e tutti sull’attenti (me compresa.)
È un elfo vivo, un po’ vero, uno che si fa voler bene.
Forse è per questo che è già entrato in tante delle vostre case…
lo avete appendo all’albero, seduto sul camino, reso protagonista in mezzo alla tavola.
Ogni anno, da qualche parte, si sente sempre il suo boom boom durante il Natale.
E quando il Natale finisce?
Tamburello non vuole finire in uno scatolone.
È stato molto chiaro.
Il mio Tamburello prende il suo tamburo e se ne va nella mia casa in montagna, perché lì il Natale c’è sempre:
lucine accese, bosco, camino, silenzio buono.
E lui se ne sta tranquillo, nel suo mondo.
Poi, quando arriva il momento…
mi “telefona” (diciamo così),
torna giù, appoggia il tamburo
e…
boom boom.
E il Natale, per me, comincia.
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